Una finestra sul vigneto #3
Pubblicato in Vigneto · 13 Luglio 2022
Tags: Podere, ai, Valloni, Boca, DOC, Vigna, Cristiana, Alto, Piemonte, Colline, Novaresi, unafinestrasulvigneto, Nebbiolo, Vespolina, Uva, Rara, vendemmia
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Eccoci con il terzo appuntamento con #unafinestrasulvigneto; questa volta iniziamo con il raccontarvi qualcosa in più delle uve che vi presentiamo ogni settimana.
Iniziamo con l'uva rara, la cui origine è decisamente remota!
Nota sia in Piemonte che in Lombardia - localmente anche con il nome di bonarda - l'uva rara in passato è stata usata perlopiù come uva da tavola visto l'elevato quantitativo di zuccheri che contiene. Il vino che se ne ottiene è piuttosto scarico di tannini e con un tipico retrogusto amarognolo.
CARTA D’IDENTITA’
NOME: Bonarda di Cavaglià, di Gattinara o semplicemente Bonarda (nel Canavese, Biellese e Vercellese), Balsamina o Balsamea nera (nell'Astigiano), Rairone (nel Vogherese). Non va confusa con la Bonarda (piemontese) né con la Croatina, chiamata Bonarda sui Colli Astigiani, nel Tortonese, nell'Oltrepò Pavese e nel Piacentino.
ORIGINE: è coltivata nel Canavese orientale e sulle colline biellesi, nell’alto Vercellese e Novarese, sui colli tortonesi.
GRAPPOLO: di dimensioni variabili, generalmente medio-piccolo, corto, conico e poco compatto. L’acino è medio, sferico e con buccia pruinosa di colore blu scuro.
FOGLIA: grande, pentagonale, con 5 lobi
MATURAZIONE: medio-tardiva (prima decade di ottobre). Il grappolo è molto resistente alla Botrytis e si presta anche all’appassimento.
DENOMINAZIONI: Doc Boca, Colline Novaresi, Fara, Ghemme, Oltrepò Pavese, San Colombano al Lambro e Sizzano.